Area per la BALBUZIE - Studiodegama
Il Dott. Alberto Stilgenbauer dello Studio de Gama, offre un servizio d’intervento psicoterapeutico individuale e di gruppo per problematiche legate alla balbuzie, dove lo stesso disagio della balbuzie diviene occasione di cambiamento, di trasformazione della vita relazionale con gli altri e con se stessi.
L’intervento psicoterapeutico viene svolto sia nei riguardi di bambini che di adulti; in ambedue le condizioni l’obiettivo comune ha a che vedere con la consapevolezza di se stessi nelle relazioni, con l’espressione della spontaneità e creatività personale, nella capacità di progettare la propria vita.
BALBUZIE: OCCASIONE DI CAMBIAMENTO O SICUREZZA DELL’OPPRESSIONE?
Il disagio provocato dal balbettare non può essere solamente affrontato con percorsi di rieducazione linguistica eletti a unica soluzione, mettendo al margine se non ignorando l’implicazione che hanno le relazioni con gli altri e con se stessi nell’insorgere e nello stabilizzarsi che provoca questo disagio.
Rilevante per affrontare la problematica espressa con la balbuzie, è considerare l’implicazione psico-emotiva che la sostanzia. Spesso si parla di cause organiche o genetiche, ma non è così, e altrettanto spesso si scambiano le manifestazioni culturali storiche e personali di quella specifica persona per quella specifica narrazione balbettata; si rischia di concentrarsi sulla balbuzie come sintomatologia, evitando di dare rilevanza ai contenuti che vengono espressi e soprattutto alla carica e tipologia emotiva che viene espressa e che costruisce la relazione, tant’è che quasi la totalità delle persone che affrontano una psicoterapia dopo un po’ mettono sullo sfondo il motivo evidente per cui sono venuti, ossia la balbuzie, per, invece, dare senso ai contenuti emotivi che esprimono i loro vissuti.
La balbuzie la possiamo leggere come un sintomo di un’espressione esistenziale nelle difficoltà, ed è per questo che ritengo molto limitativo affrontare tale problematica con semplici metodi rieducativi, al contrario, propongo un’esplorazione psicoterapeutica di se stessi, nella specifica problematica portata dalla persona rispetto a quella specifica balbuzie, a quella specifica storia.
La balbuzie è un disturbo che si manifesta attraverso il linguaggio, ma il linguaggio fa parte delle relazioni con gli altri: è il comunicare all’altro i propri stati emozionali, i propri vissuti e pensiero per una costruzione in interazione con l’altro.
Per molti questo provoca delle difficoltà e la dimostrazione che la balbuzie è una problematica che esprime l’incapacità di fare un pensiero sulle emozioni all’interno delle relazioni, tant’è che la persona con difficoltà di balbuzie, quando è sola e prova a parlare a voce alta, non balbetta!
Se osserviamo ambedue le circostanze, ci rendiamo conto che nel primo caso, ossia nella relazione con l’altro avviene uno scambio e una costruzione di stati emozionali e soprattutto ci si può sentire sottoposti a giudizio, non si ha il completo “controllo” della relazione, ci si trova in dimensioni di potere e onnipotenza; mentre tutto questo non avviene, come dicevo pocanzi, quando si è soli con se stessi. Anche nel caso della relazione con alcuni altri può capitare di non balbettare o di ridurne molto l’espressione del disturbo, questo avviene se l’interazione con l’altro/i è in un contesto non giudicante e questo dimostra come è implicata la dimensione emozionale propria della relazione con gli altri.
La terapia individuale e di gruppo sono gli strumenti psicoterapeutici che permetteranno di cambiare e di affrontare la balbuzie, di acquistare la personale fiducia, l’acquisizione della capacità riflessiva non più annodati al sintomo, ma liberi di scegliere e di costruire relazioni.
Parafrasando un vecchio slogan televisivo degli anni ‘60: “non è mai troppo tardi”; non è mai troppo tardi affrontare il disagio manifestato con la balbuzie, è solo un problema di presa di coscienza, di fare un pensiero sulle emozioni, sulle relazioni, di assumere un altro assetto emozionale, rivolto alla esplorazione di sé, della propria storia: insomma di liberarsi da una oppressione!